Paola per te, Porno feticista per massima trasgressione

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Feticismo adolescenziale

Da bambina, trascorrevo le mie vacanze estive con i miei nonni in campagna, passando il mio tempo a giocherellare nei prati, con le mie bambole, con i fiori e gli insetti. Niente di veramente eccitante fino all’estate dei miei 16 anni, che mi ha fatto scoprire la mia reale sfera sessuale.
A quell’epoca ero un po’ bloccata e timida, non avevo ancora avuto l’opportunità di fare niente con i ragazzi. Arrivata alla fattoria dei miei nonni mi stavo preparando a trascorrere un’altra estate senza storia. Il giorno dopo il nostro arrivo, mia madre mi ha detto che sarebbe arrivata una coppia di suoi amici con il figlio Marco di 15 anni, con il quale, data la mancanza di spazio, avrei dovuto condividere la mia stanza, che aveva due letti. Marco era un ragazzo, piuttosto carino, con la carnagione scialba di sua madre di origine spagnola e gli occhi graziosi, color nocciola.
Per una settimana praticamente non ci siamo parlati, la sera approfittavamo del passaggio sotto la doccia, per cambiarci e andare a dormire.
Arrivò la domenica in cui festeggiare il mio 16° compleanno e come ospite d’onore, ero sistemata a capo tavola, mentre Marco era alla mia destra. Ad un certo punto Marco si è arrabbiato con il suo vicino ed io ho ammirato il suo viso arrossato dalla rabbia. Mi ha sorriso … era bellissimo!.
Imbarazzata, subito tuffai gli occhi sul piatto, non osando voltare la mia faccia verso di lui. Sentii la sua mano toccarmi la gamba, ero ipnotizzata ma affascinata da questa impudenza, e sentii palpitarmi la vagina. All’arrivo della torta, i miei occhi tornarono rapidamente a Marco, che mi sorrise ancora. Ad un certo punto sentii il suo piede, senza scarpa, risalire lungo la mia gamba e fermarsi all’altezza del mio sesso che non si fermava di palpitare. Ebbi l’audacia di far scivolare le mani sotto il tavolo, accarezzando il suo adorabile piede, accorgendomi che alcune carezze, più precise, gli procuravano dei brividi.
Non si poteva andare oltre e il resto della giornata fu un incubo.

La scoperta del feticismo nel sesso

Arrivata la sera, quando sono entrata nella camera da letto, l’ho visto steso sul letto e ho tremato con tutto il mio essere. Appena ho superato la soglia, mi ha chiesto di chiudere la porta. Entrando nella stanza sono stata colpita da un odore abbastanza forte e tutt’altro che sgradevole. Mi avvicinai lentamente e capii che quell’odore proveniva dai suoi piedi e a quel pensiero il mio sesso ha ricominciato a palpitare.
Mi ha chiesto sedermi sul mio letto, di fronte a lui.
…Ti piacciono i miei piedi? Ha chiesto…. E mi ha messo il piede sotto il naso. L’ho preso con entrambe le mani e l’ho incollato sul mio viso, l’ho sfregato sul mio naso, annusando la sua pianta. …Puoi leccare se vuoi!…. Ho preso il suo piede e leccato lentamente vicino alla pianta, ho insinuato la mia lingua tra le sue dita, inghiottendole una per una. Vedendo che Marco si accarezzava tra le gambe, provai un orgasmo lancinante che lui ovviamente percepì.
Batté il suo secondo piede sul mio cavallo, praticando un massaggio sulla mia coscia che mi mandò al settimo cielo, mentre lui si stese sul suo letto, mordendo il cuscino e soffocando un grido di piacere.
Marco si alzò, si avvicinò a me e mi baciò teneramente sulla bocca … il mio primo bacio! … Mi accarezzò la guancia. … Puoi succhiare i miei piedi ogni notte, se vuoi …
Presto i nostri giochi notturni traboccarono le nostre attività quotidiane, ogni volta con la stessa e anche maggiore passione, tanto che cominciammo a insinuare le nostre lingue sui rispettivi sessi bagnati. È stata l’estate più bella della mia vita.
L’anno seguente i genitori di Marco divorziarono e lui tornò a vivere in Spagna con sua madre. Non l’ho mai più sentito, non ho mai avuto l’opportunità di rivederlo, ma continuo in cuor mio a ringraziarlo per avermi aiutato ad avviarmi al sesso feticista più trasgressivo.

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