Imperia trasgressiva con Gianna la padroncina

imperia trasgressiva
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Ciao, mi chiamo Gianna e sono alla ricerca di tanti bei schiavetti che soddisfino le mie voglie, anche le più strane e trasgressive. Il nome della città, Imperia, anticipa quello che sono, infatti di secondo nome faccio Imperatrice.

Un Impero pieno di Eros

Appena si entra nella mia casa si capisce subito che ogni cosa ha un solo significato; le fotografie con i miei trofei umani, ai quali per ovvie ragioni ho cancellato il volto, sono di monito per chi non avesse capito che io sono la padrona. Ovviamente ci sarai presto anche tu sulla parete e per te sarà un onore, chi si è comportato male non lo considero meritorio. Dovrai sapermi obbedire in ogni mia richiesta, anche quella più spinta o umiliante, sappi che più umilio, maggiormente considero quella persona degna di me.

Azioni e meriti

Coi miei schiavi mi lascio andare a richieste di ogni genere, tanto lo so che amano essere umiliati, se non umilio faccio un torto a entrambi e, visto che stai leggendo il mio annuncio, anche tu giustamente ti senti uno zerbino. Questo mi fa venire in mente il ragazzo del quadro numero 6, lui sì che era uno zerbino fantastico, mi aspettava a casa e quando arrivavo si metteva supino. Io mi pulivo le scarpe sul suo petto villoso, più si sporcava più mi ringraziava, anche quando avevo il tacco 12 e gli lasciavo i segni. Una volta entrata mi toglieva le scarpe e le puliva con la lingua, se era bravo e non lasciava un granello di polvere gli davo una ciotola con cui lavarsi la lingua. Visto che già era a quattro zampe mi sono seduta sulla poltrona, quella che io definisco il trono, e aprendo le gambe me la sono fatta leccare. Ammetto che era un bel risparmio, non dovevo neppure comprare le salviette intime, mi puliva dappertutto bevendosi anche il mio liquido quando venivo. Visto che sono un’imperatrice magnanima lo premiavo, vista la sua dedizione gli permettevo di venire strofinandosi sui miei piedi, se inavvertitamente me li sporcava doveva leccare il suo seme ringraziandomi per il dono.

Errori e punizioni

Non tutti i sudditi però sono bravi e ubbidienti, uno dei tanti un giorno ebbe l’ardire di masturbarsi mentre mi guardava fare la doccia. Nulla di male se glielo avessi detto io, addirittura non me l’ha neppure chiesto. Ho interrotto la doccia e sono andata da lui, aveva fatto due sbagli grandissimi, il secondo era avermi fatto interrompere la doccia. L’ho legato al letto saldamente in posizione vitruviana nudo. Ho iniziato a toccarmi gemendogli davanti e appena vedevo che diventava duro gli davo un colpo col frustino. L’ho torturato per ore quel pomeriggio, vedevo che non ce la faceva più. Gli ho detto che, vista la sua sfacciataggine, si sarebbe dovuto sfogare senza toccarsi. Io mi sono messa di fronte a lui con tutta la vulva aperta, con un vibratore che mi faceva gridare, l’ho guardato che si eccitava. Aveva il membro teso e pulsante, mi ha chiesto perdono e se avesse potuto venire. Mi ha fatto compassione e, ascoltando un po’ il mio cuore, ho detto di sì, non se l’è fatto ripetere, è esploso spruzzando ovunque.

La mia ricerca

Ultimamente trovo pochi schiavi in giro, per questo ho messo l’annuncio, magari sto cercando proprio te che stai leggendo. Se sei pronto a essere umiliato, premiato, punito, non temi le cose nuove (ho tanti bei giochini con cui sfogarmi su di te) e soprattutto non hai paura del piacere estremo che può a volte dare il dolore (avere un orgasmo con le unghie dentro la carne ad esempio) allora contattami.

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